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L’Extralberghiero nel 2021: tracciamo una riga

Nel 2021 L’extralberghiero ha vissuto il secondo anno di pandemia con un inizio decisamente deludente e la seconda parte sopra le aspettative: tracciamo una riga.

Ultimamente abbiamo assistito ad enormi cambiamenti sia nei flussi turistici che nel comportamento dei viaggiatori, nonostante questo, e con non poche difficoltà, l’extralberghiero è riuscito ad incassare il colpo: vediamo come.

Il 2021

L’anno appena concluso ha portato grosse difficoltà agli operatori turistici, sia per prevedere le proprie entrate che per organizzare al meglio la forza lavoro, e non ha smesso di stupire fino all’ultimo giorno.

Anche tra le destinazioni: mare, lago, montagna, città storiche, i risultati sono stati sensibilmente differenti ed hanno lasciato poca possibilità di fare previsioni realistiche sulla futura produzione.

Sul territorio italiano l’andamento del ‘21 è riuscito a superare quello del ‘20 anche se, come detto, non tutte le stagioni hanno avuto lo stesso andamento. 

Vediamo adesso l’andamento totale alla conclusione dell’anno che ci ha appena lasciato.

In questo grafico vengono rappresentate le percentuali di perdita e crescita

  • linee blu: le differenze tra il 2020 ed il 2019
  • in rosso: le differenze tra il 2021 ed il 2019
  • in giallo: la crescita o decrescita tra il 2021 ed il 2020

La prima cosa che possiamo notare è che le città storiche, quelle con più target estero, presentano i peggiori dati. Prima fra le peggiori, Firenze.

In maniera opposta le destinazioni con meno perdita sono quelle di mare, con il miglior risultato tra il 2021 ed il 2019: Gallipoli.

Nel grafico possiamo osservare come la crescita tra il 2021 ed il 2020 sia sensibilmente eterogenea, andando da un minimo di 1.34% di Milano, quasi un pareggio con l’anno precedente quindi, ad un massimo di 46.14% per la città di Torino.

La prima metà del 2021: ancora un peggioramento

Ad inizio anno 2021 l’Italia ha vissuto un periodo molto negativo per via dell’alto numero dei contagi e le restrizioni sui viaggi, imposte dallo stato, che non hanno tardato ad arrivare.

Questo periodo può essere circoscritto nei primi sei mesi, da gennaio a giugno, periodo in cui per molte destinazioni le prenotazioni hanno fatto difficoltà ad arrivare.

Possiamo vedere le conseguenze di ciò nel seguente grafico:

Come è possibile osservare, le performance del 2021, in questi primi cinque mesi, continuavano a peggiorare sull’anno precedente (linee gialle), complici i primi due mesi dell’anno 2020 non intaccati dalla pandemia, e le stringenti restrizioni della prima parte del 2021.

Poche le destinazioni che presentavano dati positivi, le più fortunate si possono leggere sulla destra del grafico. Firenze è sempre la città con il peggior risultato.

La seconda parte del 2021: il tanto atteso miglioramento

La seconda parte dell’anno 2021 è stata caratterizzata dalla riduzione delle restrizioni, una decrescita esponenziale dei casi covid ed una forte propensione al viaggio di durata ed a tariffe ben sostenute.

In stagione si è parlato di “tourism revenge” il fenomeno secondo il quale milioni di italiani, ormai costretti in casa da un anno abbondante, non vedevano l’ora di tornare a viaggiare.

Potendo godere delle proprie vacanze quasi esclusivamente sul territorio nazionale, il risultato è stato un’estate con buoni numeri, che hanno raggiunto, e in alcune destinazioni addirittura superato, i dati pre-pandemici.

Vediamo il grafico della seconda metà 2021:

Come si può osservare i dati 2021 sono in sensibile crescita per tutte le destinazioni rispetto al 2020 (linee gialle).

Da sinistra verso destra le destinazioni Firenze – Siracusa sono quelle che producono ancora delle perdite tra il 2021 ed il 2019, con Firenze sempre all’ultimo posto con -46.18% e Siracusa con -0.3% (linee rosse)

La parte destra invece del grafico presenta alcune località che hanno visto una crescita nel 2021 rispetto al pre-pandemia, Torino, nonostante non sia una destinazione marittima è quella che registra il miglior risultato in questo senso.

Conclusioni

Il 2021 è stato il secondo anno di pandemia e di conseguenze negative nel settore turistico. Molte città hanno visto i propri numeri decrescere inesorabilmente fino a livelli di vera allerta e non si sono ancora riprese dalla mancanza di domanda, specialmente quella estera.

L’apertura degli USA a voli verso il  territorio Italiano di inizio novembre ha portato ben poco flusso, dato che l’attuale variante è subito arrivata prepotentemente a diminuire i flussi in arrivo dall’estero.

Questo sposterà la ripresa ancora in avanti ma, dai dati elaborati in questa ricerca, abbiamo visto come ci siano buone probabilità che nella prossima stagione i flussi possano tornare a crescere, tornando a livelli finalmente accettabili.

Fonte dati:
Strutture in gestione da Full Price, Airdna.

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